Dalla rimozione all'amore
Introduzione
Per amare i sacerdoti: guarire "nella memoria" Prigioniera di presunte granitiche certezze, di schemi mentali acritici, schiava di mille paure: questa la memoria, individuale e collettiva, che ci contamina. Oggi più che mai la memoria si presenta come potenzialità vitale gravemente malata. I ricordi, scolpiti nell’anima trafitta dal dolore oppure trasfigurati dalla fantasia o dai preconcetti possono indurre in errore. Giudizi errati, decisioni nocive ed ingiuste, pullulano quando si prescinde dalle situazioni attuali e concrete delle persone o dalle infinite possibilità e sorprese della grazia, della vita!
Accade sovente. Anche e specialmente nel campo delle crisi e delle cosiddette defezioni sacerdotali. Molte volte ciò che noi chiamiamo "crisi" è, in realtà, una scelta di coscienza. Quello che riteniamo "tradimento" è, in verità, una decisione di coerenza. Quello che definiamo "abbandono" è abbraccio più stretto al Padre, in una forma di vita, riconosciuta come "più vera" oggi. Il fratello sacerdote che viene considerato apostata, molte volte è un uomo che ha ritrovato se stesso; il consacrato che "ha buttato la tonaca alle ortiche" in realtà è una persona che ha finalmente avuto il coraggio di rifiutare la propria menzogna. Autentici esempi di fedeltà a se stessi e alla verità, pagati a caro prezzo, giungono sovente da uomini un tempo ritenuti "traditori". Nei loro confronti molti emettono sentenze negative, senza appello. Non c’è da stupirsi, parlano senza cognizione di causa, ignorano il vero stato delle cose. Si fidano acriticamente della loro memoria malata.
Già. La lettura sapienziale del vangelo della vita è sovente condizionata o impedita da una folla di ricordi negativi, divenuti zavorra di finte certezze, di paure e di blocchi. Anche la memoria individuale o collettiva, quando é imbrigliata dai ricordi, può divenirne condizionata, o addirittura schiava. Per purificarla è necessario un dono preliminare: la povertà dello spirito che libera la mente da ogni vincolo paralizzante, dal pre-giudizio. La purificazione della memoria è dono di Dio e frutto dell’ascesi.
Con la serie di riflessioni che proponiamo qui di seguito, avvalorate dall’esperienza sul campo e dalla preghiera umile, vorremmo offrire spunti concreti che aiutino a purificare la memoria profonda, annebbiata o oscura, che tanto male favorisce o addirittura determina nella Chiesa a riguardo del tema dei sacerdoti in difficoltà